Il Dentista Pediatrico: una guida essenziale per i genitori
05/01/2025
Si definisce dentista pediatrico l’Odontoiatra che dedica la sua formazione e la sua pratica clinica quotidiana allo studio ed alla risoluzione delle problematiche presenti nel cavo orale dei bambini.
Negli anni questa figura ha assunto un ruolo fondamentale all’interno dello studio dentistico per bimbi.
Infatti, fortunatamente, il concetto di cura dei denti da latte è andato via via aumentando di importanza.
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Qual è il compito del dentista pediatrico?
Il dentista pediatrico: il ruolo di “introduttore”
Partiamo dal presupposto che se per un adulto andare dal dentista non è piacevole (per alcuni può essere anche spaventoso: scopri come superare la paura del dentista), per un bambino lo è ancora meno.
Immaginate infatti cosa potrebbe provare un piccolo cucciolo di uomo nel trovarsi in un ambiente sconosciuto, dove vede “persone strane” con la mascherina, strumenti che percepisce come forieri di dolore e rumori. In più, lo si mette sdraiato su di una poltrona che si muove e gli si dice di aprire la bocca.
Pensare che il bambino ascolti senza esserne intimorito è davvero utopistico. Ecco, quindi, qual è il primo ruolo del dentista pediatrico. Egli è una specie di Virgilio che guida per mano il piccolo paziente.
È una figura amichevole e rassicurante che ha come primo scopo quello di guadagnarsi la fiducia del piccolo paziente. Non importa se nella prima seduta non si riesce a fare nulla di operativo. Anzi, potrebbe essere un buon approccio proprio quello di non far nulla ma far solo prendere confidenza al bimbo.
Ricordiamoci che, una volta conquistata la fiducia, il bambino è anche più trattabile di un adulto.
Il dentista pediatrico: il ruolo di “psicologo”
Assai di rado un bambino entra nell’ambulatorio odontoiatrico da solo. Spesso viene accompagnato almeno da un genitore, senza poi contare i casi in cui entrano nella stanza tutti i parenti fino al quarto grado, il pesce rosso, il gatto e chi più ne ha più ne metta.
Ecco, questo sarebbe da evitare. Un accompagnatore va benissimo, anzi è consigliabile, il corteo invece…. anche no!
In questo momento il dentista pediatrico diventa psicologo: sarà particolarmente attento al rapporto genitore-figlio e sarà in grado di leggere delle sfumature che renderanno il genitore presente un formidabile alleato.
Per esempio, la mamma o il papà presenti possono tenere la mano al bimbo. Questo aumenta il grado di sicurezza del piccolo paziente e lo tranquillizza.
Il dentista pediatrico: il ruolo di “educatore”
È compito del dentista pediatrico educare alla salute orale non tanto il bambino ma più che altro l’accompagnatore.
Se il genitore capisce in prima persona l’importanza dell’igiene orale, della masticazione, della fonazione, della correzione di abitudini viziate come la suzione del dito o la deglutizione atipica, allora il dentista pediatrico avrà fatto il bene presente e futuro del bambino in quanto sarà stato in grado di coinvolgere il genitore del piccolo paziente nel costante monitoraggio della sua salute orale.
Il dentista pediatrico: il ruolo clinico
Dopo aver parlato di come dovrebbe approcciarsi al caso un buon dentista pediatrico, possiamo parlare in concreto di quello che fa. Molti anni fa i denti da latte (detti anche denti decidui) avevano poca importanza.
Si, va bene, magari si curavano sommariamente o, nella maggior parte dei casi, venivano semplicemente estratti. Oggi fortunatamente non è più così. Il dente deciduo è importante in quanto consente la corretta maturazione del dente permanente sottostante.
Un’estrazione precoce del dente da latte, infatti, ritarda l’eruzione del dente permanente corrispondente se la radice di quest’ultimo non è formata almeno per la sua metà.
Quindi, riassumendo:
- se c’è una carie va trattata;
- se la carie è profonda ed intacca il nervo, il dente va pulpectomizzato (rimozione della polpa danneggiata);
- se vi è infezione il dente va trattato endodonticamente (rimozione della polpa del dente e sostituzione con materiali biocompatibili).
Il dentista pediatrico: il ruolo di "coordinatore"
Ultima nota importante che riguarda il dentista pediatrico è il suo ruolo di coordinatore. Nell’ottica di monitorare e migliorare le condizioni di salute del bimbo, il dentista pediatrico è il primo ad intercettare il piccolo paziente ed è il primo a notare eventuali problemi.
Se vedrà delle scarse condizioni igieniche riferirà il piccolo paziente ed il genitore all’igienista. Se vedrà delle malocclusioni sarà in grado di direzionarlo verso l’ortodontista. Se vedrà delle abitudini viziate (deglutizione atipica o suzione del dito) potrà riferire il piccolo al logopedista.
In conclusione, quindi, il dentista pediatrico è quel professionista che accoglie il bambino e che, con le sue cure dirette o indirette, renderà possibile negli anni arrivare a formare un paziente scrupoloso e attento alla propria salute.
Nella clinica del dentista pediatrico
La conservativa del dente deciduo
Trattasi della cosiddetta cura della carie. Questa procedura si esegue con le stesse metodiche e lo stesso scrupolo che si adottano nel caso di denti permanenti.
Questo include soprattutto l’uso della diga dentale. La diga, infatti, non solo garantisce pulizia e visibilità del campo operatorio, ma mette a riparo da indesiderate ingestioni occasionali che, nel bambino, a causa di possibili movimenti bruschi, sono più probabili che nell’adulto.
Per quanto riguarda le fasi di pulizia della carie, esse sono le medesime che nell’adulto ricordando che, tuttavia, nel dente da latte la componente pulpare è molto ben rappresentata. Pertanto, è molto facile andare ad intaccare la porzione camerale della polpa. Nel caso questo non a venisse e si rimanesse nel contesto dei tessuti duri del dente (smalto e dentina), le tecniche di chiusura da utilizzare idealmente sono le resine composite (come per gli adulti).
Esistono tuttavia materiali meno “delicati” come i cementi vetro ionomerici che trovano ampio utilizzo in pedodonzia e che, per altro, tendono ad avere un effetto protettivo sulla polpa dentale.
La terapia pulpare del dente deciduo
Spesso nella pulizia della carie, per questioni anatomiche intrinseche al dente da latte, si arriva a toccare la polpa.
Ora, se si tratta della sola polpa camerale si può operare una pulpectomia che consiste nella rimozione della polpa superficiale lasciando intatta la porzione endocanalare. La chiusura viene fatta in idrossido di calcio a cui viene poi sovrapposta una ricostruzione definitiva. Nel caso invece di fistole o ascessi si rende necessaria la cura endodontica vera e propria che prevede la rimozione totale della polpa dai canali, la disinfezione con ipoclorito e la chiusura con materiali riassorbibili con l’idrossido di calcio o la pasta iodoformica.
Si procede poi in seguito alla ricostruzione dell’elemento trattato.
L’estrazione del dente deciduo
L’estrazione del dente da latte si fa solo in casi disperati o in casi in cui l’estrazione non complichi l’eruzione del dente permanente sottostante.
Se ci si trova costretti ad estrarre un dente precocemente è buona norma mettere al bimbo un mantenitore di spazio in previsione della futura eruzione dei permanenti.
Contattaci per una consulenza da parte dei nostri dentisti pedriatici. La prima visita è gratuita.