Trattamenti orto-chirurgici

Partendo dal presupposto che i denti si possono spostare a tutte le età, l’ortodontista è in grado di rispondere alle numerose esigenze che un paziente adulto può presentare, sia di ordine estetico che funzionale.

Tuttavia, ci sono delle malocclusioni scheletriche che per alterata crescita ossea (dismorfosi dei mascellari) nei vari piani dello spazio (sagittale, verticale, trasversale) non possono essere trattate solo con un trattamento ortodontico.

In questi casi la terapia che viene eseguita è denominata “trattamento combinato ortodontico chirurgico” in quanto è indispensabile una stretta collaborazione tra ortodontista e chirurgo maxillo facciale.

 

La pianificazione dei trattamenti orto-chirurgici viene effettuata ed eseguita per il raggiungimento dei risultati finali ottimali (obbligatori) da un punto di vista sia occlusale, sia estetico e funzionale. 

Trattiamo:

Sono malformazioni congenite del labbro e del palato. Si classificano in: labioschisi, palatoschisi, labiopalatoschisi.

Si presentano fin dalla nascita in forma unilaterale o bilaterale con una fessura più o meno estesa.

La formazione delle strutture anatomiche coinvolte rientra nella mutazione di un gene ma è su base ereditaria solo nel 25% dei casi, per il resto si parla di cause ambientali.

I problemi connessi rientrano nella sfera dell’alimentazione, del linguaggio, dello sviluppo delle arcate dentali con necessità di trattamenti ortodontici ma non bisogna trascurare i problemi estetici e psicologici.

La terapia ortodontica può iniziare già a pochi giorni dalla nascita con il posizionamento di una placca otturatoria della schisi, mentre i trattamenti ortodontici tradizionali vengono iniziati in dentatura mista.

Saranno comunque le problematiche presenti a far decidere per il trattamento terapeutico più opportuno e per la logopedia.

Il morso aperto può essere anteriore o laterale. Un morso aperto anteriore è presente quando gli incisivi superiori non vengono a contatto con gli incisivi inferiori

Il morso aperto laterale o posteriore è tipicamente causato da una deglutizione atipica o per alterazioni di eruzione dentale durante la permuta.

Il morso aperto anteriore può essere dentale per disfunzioni orali quali succhiamento, deglutizione atipica, o scheletrico per crescita prevalente verticale del viso (soggetto dolicofacciale con faccia lunga e stretta) la quale si esprime in una iperdivergenza delle basi mascellari e mandibolari. La terapia ortodontica del morso aperto anteriore scheletrico è molto complicata a causa della divergenza delle basi ossee e quasi sempre la soluzione è ortodontico chirurgica.

In casi selezionati è anche possibile chiudere il morso con delle apparecchiature fisse, con estrazioni oppure con mezzi di ancoraggio scheletrico temporaneo (miniviti), anche se non è possibile correggere la mal occlusione scheletrica in pieno (“camouflage dentale”).

Ciascuno di noi in forma più o meno accentuata presenta leggere differenze tra la parte destra e sinistra del viso. Questa asimmetria può essere non percepibile o evidente.

Le cause e la diagnosi indirizzano le scelte terapeutiche in quanto l’asimmetria del viso potrebbe essere causata da differenza di spessore dei tessuti molli, da asimmetria ossea vera dello scheletro facciale (laterognazia) o da deviazioni laterali forzate della mandibola da precontatti dentali laterali (asimmetria falsa o laterodeviazione).

Nel caso della laterognazia (asimmetria scheletrica) la soluzione è ortodontico chirurgica con pianificazione ottimale estetica, occlusale e funzionale.

Si tratta di uno scompenso scheletrico spesso tridimensionale dovuto ad anomalie di dimensione e/o posizione delle basi ossee mascellari (ipoplasia e/o retrusione) e mandibolari (progenismo) con conseguenze anche a livello dentale (1° molare inferiore è più avanzato del molare superiore fino all’ inversione dei denti incisivi frontali) che definiscono la mal occlusione di III classe.

La diagnosi indirizzerà il piano di trattamento ortodontico/chirurgico verso una finalizzazione ottimale da un punto di vista estetico occlusale e funzionale.

Le disgnasie di seconda classe scheletrica sono caratterizzate da una discrepanza talora tridimensionale delle basi ossee mascellari e mandibolari.

Raramente il mascellare è in avanti, quasi sempre il problema della discrepanza è dovuto ad una mandibola spesso di dimensione ridotta, ma talora anche retroposizionata.

Il 1° molare superiore è più avanzato dell’inferiore, l’overjet è spesso aumentato e ciò definisce la mal occlusione di II classe.

La diagnosi influenzerà il piano di trattamento ortodontico/chirurgico verso una finalizzazione ottimale da un punto di vista estetico occlusale e funzionale.

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