Trattamenti ortodontici adolescenti
Diventa fondamentale in questa fase sottoporre l’adolescente ad una visita ortodontica. Se vengono rilevate delle problematiche, viene formulata una diagnosi e successivamente un piano di trattamento per finalizzare in maniera ottimale sia l’occlusione che l’estetica facciale.
Trattiamo:
Lo Studio dispone di una rete informatizzata, nelle zone cliniche e negli spazi amministrativi. Ogni computer presente nello studio, permette una visione immediata di tutta la documentazione clinica e radiologica, compresa la tecnologia radiologica digitale in 3D.
L’agenesia rappresenta l’assenza congenita di uno o più elementi dentali, e i denti più frequentemente interessati sono gli incisivi laterali superiori e i secondi premolari. Le ripercussioni possono essere sia a livello estetico che funzionale con spostamenti dentali nella zona edentula.
Fattori scheletrici e dentali presi in considerazione dallo specialista diventano fondamentali nella scelta terapeutica di mantenere o aprire lo spazio del dente mancante in arcata o nella sua chiusura.
Il concetto di scelta è quello di estrazioni o non estrazioni dell’ortodonzia.
E’ una condizione frequente nella quale gli elementi dentali si sovrappongono nella bocca del paziente (denti storti).
La conseguenza è una maggiore propensione alla carie, al deposito di placca batterica e tartaro, alla malattia parodontale, oltre che creare problemi estetici e funzionali.
Si presenta per una discrepanza tra dimensione dei denti (spazio necessario) e dimensione delle arcate (spazio disponibile), condizione che obbliga ad una analisi dello spazio in arcata e se la discrepanza non è compatibile con l’allineamento dentale obbliga alla scelta terapeutica estrattiva.
Si tratta di uno scompenso scheletrico spesso tridimensionale dovuto a discrepanze di dimensione e/o posizione delle basi ossee per una deviazione dal normale processo di sviluppo come risultato di una complessa interazione tra molteplici fattori genetici ed ambientali.
L‘influenza ereditaria (familiarità) è particolarmente rilevante per le problematiche mandibolari e per la verticalità.
Nell’eccesso mandibolare la crescita mandibolare è maggiore rispetto al normale, si accentua durante il picco puberale e continua dopo il picco più a lungo del normale (oltre i 20 anni).
Diventa importante stabilire quando il caso è trattabile, l’impegno è più nelle scelte ed obiettivi che nella terapia per evitare trattamenti ortodontici/ortopedici spesso lunghi che portano a compromessi non accettabili o a fallimenti terapeutici, oltre che creare compensi dentali che complicano l’ortodonzia prechirurgica.
Talora la mal occlusione di III classe si manifesta palesemente come caso con soluzione chirurgica da attuarsi a fine crescita. In questo caso in attesa del momento opportuno per la soluzione definitiva ortodontico chirurgica bisogna evitare che si creino compensi dentali naturali, specie a livello incisivo, alla discrepanza scheletrica (bite mascellare e arco linguale mandibolare).
Il canino nel contesto della bocca presenta una rilevanza estetica e funzionale importante.
Erompe in arcata nell’80% dei casi verso i 12 anni, ma talora non erompe rimanendo o ritenuto (radice non completamente formata con potenziale eruttivo) o incluso (radice completamente formata senza potenziale eruttivo) in una posizione o vestibolare o palatale.
Dopo attenta valutazione e programmazione il canino, se possibile, deve essere riportato in arcata con un recupero ortodontico chirurgico che deve garantire integrità estetica, parodontale e funzionale.
Il suo recupero deve però essere contestualizzato nel caso in trattamento ortodontico con finalizzazione ideale o limitata, obiettivo limitato solo al recupero del canino incluso.
È caratterizzata da una aumento della distanza tra gli incisivi superiori e inferiori (overjet aumentato) o per displasia delle basi ossee apicali, o per movimento in avanti dell’arcata dentale superiore, o per una combinazione di fattori dentali e scheletrici.
Le classi II non sono entità omogenee e devono essere valutate sagittalmente, verticalmente, e trasversalmente.
Quasi sempre è presente un problema mandibolare (forma, dimensione, posizione) che deve essere ben valutato in quanto indirizza la scelta terapeutica e il risultato.
Data la molteplicità degli aspetti si utilizzano vari protocolli di trattamento e poiché vi è sovrapposizione di effetti sulle varie componenti, in letteratura si trovano risultati discordanti sui vari trattamenti usati.
Se le condizioni morfologiche e la crescita lo permettono, con il trattamento, si può ottenere un risultato ottimale (vedi caso precedente) altrimenti si può attuare un trattamento limitato per ridurre la sporgenza o l’affollamento incisivo al fine di ridurre il rischio di fratture traumatiche a livello incisivo.